Nella Levi Mortera - 31.08.1943

Docente di lingua francese di origine ebraica
31.08.1943 data di rilascio della falsa Carta di Identità a nome Nelda Marinelli, 36 anni


Trascorre la prima infanzia ad Alessandria d’Egitto, dove frequenta l’asilo inglese fino a quando tutta la famiglia si trasferisce in Italia per seguire il padre richiamato alle armi. Terminata la guerra, ritorna con i suoi ad Alessandria dove, conseguita la licenza presso il Liceo Italiano, prenderà anche il baccalaureat al Licée Francais. Frequenta quindi l’Università a Roma, dove si laurea in lettere il 1° luglio 1929. Nel settembre dello stesso anno sposa Edoardo Volterra, che ha conosciuto nel corso dei viaggi organizzati da Roberto Almagià, suo professore di geografia e cugino della madre di Edoardo. Nel 1930 nasce la loro prima figlia, Laura; la famiglia segue gli spostamenti di Edoardo, giovanissimo professore di Diritto Romano chiamato ad insegnare presso le Università di Cagliari, Parma e Pisa, per approdare definitivamente a Bologna nel 1934. È qui che nel 1938 iniziano gli anni più difficili, ed è qui che nel dopoguerra torna la famiglia, nella casa di Via Odofredo.
Nel 1938 fugge in Egitto con il marito Edoardo. L’Egitto sembra la meta più naturale: è il paese in cui è cresciuta e inoltre all’Università del Cairo è disponibile una cattedra di diritto romano, un’ottima possibilità per il marito. La permanenza in Egitto non dura molto; un tempo noto per la sua ospitalità e per la sua benevolenza verso gli stranieri, ora il governo è spaventato dalle migliaia di profughi che accorrono da tutte le parti del mondo e respinge inesorabilmente tutti gli stranieri, che potrebbero portare via impieghi e lavoro a gente del luogo.
Per Nella è terribile assistere alla vita calma e tranquilla dei numerosi europei, partecipare alle loro riunioni mondane, essere cordialmente accolti, ricevere tante manifestazioni di stima e di simpatia e vedere passare i pochi giorni che la separano dall’inesorabile termine di scadenza del visto turistico. Ed è sconfortante la sensazione nuova e tremenda del “vuoto sotto i piedi”.
“Ripasserai il mare” le aveva detto un indovino indiano che aveva incontrato appena giunta in Egitto; la profezia si avvera mentre in nave raggiunge Edoardo che, allo scadere del visto, l’ha preceduta in Francia.
Dopo l’invasione della Francia, fugge da Parigi e ritorna in Italia. Nel 1943 Edoardo viene incarcerato a Bologna.
In seguito, dopo essersi trasferita a Roma, Edoardo entra in clandestinità come fondatore del Partito d’Azione. Nella inizia a nascondersi con la figlia Laura in appartamenti e conventi sotto falso nome, prima Nelda Marinelli (31/08/1943) e poi Rosalia Verderame.
Nel primissimo dopoguerra, lavora per un breve periodo come traduttrice per gli Alleati, ed in seguito si occupa attivamente del soccorso alle giovani donne reduci dai campi di sterminio. Anche negli anni successivi collabora con l’Unione Donne Italiana (UDI) e con l’Associazione Donne Ebree d’Italia (ADEI), preparandosi contemporaneamente per gli esami di abilitazione all’insegnamento del Francese, che supererà nel 1949.
Inizia quindi ad insegnare, prima a Bologna e poi a Roma, dove si trasferisce nel 1954 per seguire il marito. Continuerà ad insegnare con lo stesso entusiasmo prima nelle scuole medie e poi nelle scuole superiori fino al momento della pensione, dedicandosi anche alla traduzione poetica dal francese e dall’inglese.