Umberto Diegoli - 13.02.1944

Ribattitore alla V Sezione della Breda
13.02.1944 data dell’arresto, 17 anni


Il 10 giugno 1940 Diegoli ha 14 anni e lavora in Breda, mentre quasi tutti gli operai sono raccolti in sala mensa per ascoltare Mussolini annunciare l’ingresso dell’Italia in guerra, Diegoli esce a giocare a pallone con altri colleghi. Quando rientrano in fabbrica trovano l’Armani, un fascista della Breda che li mette in fila, li prende a schiaffi e gli fa ingoiare olio di ricino.
Tre anni dopo, sulla scia delle emozioni del 25 luglio 1943, insieme ad altri trova ed insegue l’Armani che scappa e si rifugia in una cantina, lì gli lanciano del materiale incendiario ma l’Armani riesce a salvarsi. Con gli stessi cinque compagni compone la III brigata GAP Rubini; le loro azioni sono coraggiose e violente, spaziano dai sabotaggi alla caccia a spie e fascisti.
Il 20 dicembre 1943 dai tetti che danno su piazza Duomo sparano e lanciano granate, senza fare morti, sui fascisti che partecipavano ai funerali di Arnaldo Resega, il commissario federale di Milano ucciso fuori casa da una cellula GAP sestese.
Il 10 febbraio 1944 attaccano la Casa del Fascio di Sesto S. Giovanni con granate, mitra e dinamite uccidendo meno fascisti di quanti avevano sperato. Il gruppo viene poi arrestato ed i suoi appartenenti hanno sorti diverse. Diegoli passa da Monza a San Vittore e da lì a Fossoli.
Il periodo di Fossoli lo ricorda come un miglioramento rispetto a San Vittore, riescono anche a ricevere facilmente del cibo da un loro amico, Robecchi, che caricava un sacco sulla bici per poi pedalare dalla Brianza a Fossoli ed una volta lì lanciarlo dentro.
Di Fossoli però ricorda anche la netta differenza delle condizioni dell’altra metà campo, quello degli ebrei: racconta Diegoli che una notte delle SS ubriache entrano nel campo, prendono dei bambini piccoli o dei neonati, li lanciano per aria e sparano.
Dopo Fossoli viene deportato a Mauthausen; ha la fortuna di arrivare in un periodo in cui è in funzione il sottocampo di Wels che utilizza manodopera specializzata per la riparazione di componentistica aeronautica. Nel sottocampo di Wels può godere di un trattamento simile a quello dei lavoratori volontari: ha infatti una piccola paga e la libertà di andare nel paese a comprare da mangiare.
Una notte dopo un bombardamento vengono portati verso Linz per delle riparazioni d’emergenza. Mentre lavorano, alcuni prigionieri riescono a manomettere i fari che li illuminano e nel buio scappano: è il 10 aprile 1945.
Diegoli ed un altro italiano vanno verso Vienna camminando di notte e nascondendosi di giorno; raggiunta Vienna già liberata dai russi finiscono su un trasporto aereo diretto a Kiev.
In seguito riescono a farsi riportare a Vienna e da lì proseguono per l’Italia e tornano a casa l’8 Maggio 1945.